Gioco d'azzardo legale: pubblicità o informazione, come distinguere cosa è lecito e cosa no?

Ultimo Aggiornamento 2 Dec 2019
Gioco d'azzardo legale: pubblicità o informazione, come distinguere cosa è lecito e cosa no?

Il Decreto Dignità ha suscitato troppi dubbi, non ancora risolti, nel settore

Con il Decreto Legge n. 87 del 12 luglio 2018, anche noto come Decreto Dignità, il Governo ha stabilito il totale divieto di qualsiasi forma di pubblicità e promozione attraverso qualsiasi mezzo relativa al gioco d’azzardo, scommesse e lotterie con vincite in denaro. Ogni contratto di pubblicità già stipulato è valido fino al termine massimo di un anno dall’entrata in vigore del decreto. Nel caso in cui il divieto non dovesse essere rispettato verranno applicate sanzioni amministrative che prevedono il pagamento di un importo pari al 20% del valore complessivo della campagna pubblicitaria, se inferiore, a cinquantamila euro. In assenza di un organo garante per il settore dei giochi, l’organo incaricato di garantire che tali regole vengano rispettati è l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

È chiaro che non sempre un decreto legge può essere esplicativo e dettagliato in tutto il suo testo, ma per quanto riguarda il divieto assoluto di fare pubblicità e sponsorizzazioni di ogni tipo per le aziende di gioco d’azzardo legale inserito nel Decreto Dignità dello scorso luglio, moltissimi sono i dubbi suscitati per gli operatori del settore da chiarire sia in merito alla possibilità di non aiutare i cittadini a distinguere nell’immediato gli operatori legali da quelli illegali, sia in merito al tipo di messaggio che viene considerato pubblicitario rispetto ad un messaggio di informazione e istruzione per il gioco sicuro, legale e responsabile. Inoltre, sarà un vero problema risolvere contratti già in essere e con scadenza successiva al 2019, come la legge prevede, senza causare gravi perdite anche per altri settori come quello delle comunicazioni o alle amministrazioni comunali.

Nell’analisi fatta dall’avvocato Rodolfo G. La Rosa, consulente per la Baker McKenzie's Corporate & Commercial a Roma, emerge chiaramente quanto sottile sia il confine tra campagne istituzionali indirizzate a regolare l’uso consapevole dei giochi con vincite in denaro e la promozione mirata ad incentivare le attività di gioco d’azzardo, come ad esempio succede per i bonus casinò. Un elemento già messo in evidenza il 14 luglio 2014 dalla Corte di giustizia dell'Unione europea e contenuto nella Raccomandazione della Commissione sui principi per la tutela dei consumatori e degli utenti e per la prevenzione dell'accesso dei minori ai giochi d'azzardo online, è la limitazione della pubblicità a quanto essenziale per indirizzare gli utenti verso reti di gioco d’azzardo controllate.

Proprio questo è lo snodo centrale per contrastare la possibilità che il gioco illegale riemerga dopo tanto operato per contrastarlo. È infatti importantissimo che gli operatori italiani titolari di concessione possano operare seguendo un business plan efficace al fine proprio di tutelare consumatori oltre altre agli introiti statali. Si legge, infatti, nel Decreto Dignità n. 87/2018 al comma 6-bis dell’articolo 9 che nei sei mesi successivi all’entrata in vigore del Decreto Legge, quindi entro il 19 febbraio 2019, è stabilito che il Governo debba operare un riordino del settore giochi proprio per eliminare la possibilità di dare spazio al gioco illegale oltre che alle frodi, anche se dopo quattro mesi il settore più che in fase di riordino sembra essere finito in una fase di totale incertezza e stallo forse a causa di una mancata chiarezza nelle linee da seguire.

Lamberto Rinaldi

Ruolo: Content Writer
Esperienza: 10+ Anni
Specializzazione: Articoli Blog/Analisi
Giornalista pubblicista. Di giorno prof di lettere, di notte freelance. Scrivo di calcio e Roma su "Il Catenaccio", di cultura, ambiente e sport per "Il Nuovo Magazine" e "Stampa Critica", ho condotto "Super Santos" sulle frequenze di Active Web Radio.